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Nei poemetti di questo libro Marcello Fois rievoca alcuni grandi poeti e scrittori da lui particolarmente amati: Esenin, Withman, Eliot, Nouveau, Delfini, Atzeni. Le loro vite e le loro morti, le loro ossessioni e il loro stile. Quello che può apparire da un lato come un omaggio sentimentale, dall'altro come un esercizio mimetico-trasformistico, in realtà va senz'altro oltre ogni lascito poetico e ogni funambolismo di scrittura. Nei sei poemetti lirico-narrativi e nella poesia che chiude il volume ad essere modulata è una sola potente voce: la voce dell'autore, impegnata nella ricerca di pronunciare quella "memoria del vuoto", quel legame tra l'esistente e il non esistente che costituisce il più oscuro, ancestrale ciclo della vita. E in questo Fois ricollega i suoi versi ai temi e ai nodi più profondi della sua narrativa.